Ogni anno la stessa
storia. Finisce l’estate, è tempo di controesodi e di rientri alla vita di tutti
i giorni in città, e al ritorno quanti
di noi si trovano con il solito, assillante dubbio: <Come ritroverò le mie
piante?>.
Già, perché l’amore per
il verde, oggi, è quanto mai da conservare e incoraggiare, ma chi vive in città
impara presto a vivere con il problema
dei lunghi viaggi lontano da casa: prima della partenza, migliaia di cittadini
in tutta Italia chiedono consigli e aiuto, o si ingegnano in sistemi
artigianali più o meno efficaci per fare in modo di non trovare, al ritorno
dopo un mese o più, le proprie piantine rinsecchite o rovinate. E ovviamente
c’è anche chi deve viaggiare per motivi diversi dalla vacanza estiva: lunghi
viaggi di lavoro, ad esempio, a volte improvvisi così che non c’è il tempo di
cercare qualcuno che innaffi al tuo posto, o escogitare altri modi.
Navigando per la Rete,
si trovano facilmente interi blog o articoli dedicati all’argomento: chi
racconta le proprie disavventure a causa di una vicina distratta o con scarso
pollice verde a cui ci si era affidati per tenere innaffiate le proprie
piantine, e che ha finito col fare un disastro; chi dispensa tanti buoni
consigli per collocare le piante nel luogo più adatto a resistere (vicino a
contenitori pieni d’acqua per mantenere il grado giusto di umidità nell’aria,
ad esempio, e in luoghi illuminati e areati); e chi insegna a fabbricarsi
piccoli sistemi di auto irrigazione con bottiglie rovesciate, tubicini e
contenitori. Consigli istruttivi, senza dubbio, ma non applicabili certamente a
tutti: come fare ad esempio se si hanno amici e parenti troppo lontani a cui
affidare la propria casa, e non si conosce nessuno nelle vicinanze con cui si è
abbastanza in confidenza da lasciargli tranquillamente le chiavi di casa per un
lungo tempo? O quando non si ha il tempo, lo spazio, l’abilità manuale adatta
per creare sistemi di auto innaffiamento senza temere di fare disastri?
Ci sono alcuni casi,
insomma, dove si vorrebbe poter partire per tanto tempo, magari
improvvisamente, senza dover cercare sistemi per procurare e dosare
precisamente l’acqua, magari avere la certezza di trovare sano e salvo il
proprio angolo di verde solo premendo un tasto. Ed è proprio questa la possibilità
che si sta aprendo oggi, grazie all’intuizione di avere creato un vaso che non
solo nutre quotidianamente, e nella dose giusta, le piante al suo interno, ma
crea anche da sé l’acqua necessaria, sfruttando nient’altro che l’umidità
presente nell’aria. Questo nuovo strumento si chiama Genius Vase ed è in
commercio da poco.
Questa è l’alternativa
che si può avere con Genius Vase: immaginiamo che si debba restare lontani per
40 giorni, un tempo in cui la maggior parte delle piante arriva per forza a necessitare
di almeno un’innaffiata. La partenza è stata decisa all’ultimo minuto, perciò
non si ha il tempo di chiedere aiuto a qualcuno o procurarsi il materiale per
sistemi artigianali. A questo punto, si potrebbero mettere le proprie piante
nella zona più adatta a ricevere maggiore umidità dall’ambiente (sul balcone ad
esempio, o in bagno o nella cucina vicino a finestre leggermente aperte); con
anche un solo Genius Vase, è possibile creare in breve tempo un piccolo sistema
per cui tutte le piante interessate siano raggiunte dall’acqua prodotta dal
vaso, dopodiché non resta che attivarlo e partire: Genius Vase infatti produrrà
acqua in base alle necessità del momento, vale a dire, più acqua il vaso
“sentirà” che verrà assorbita, più ne produrrà, così da non fornire mai troppo
poco nutrimento alle piante, o viceversa danneggiarle con una sovrapproduzione
di acqua. E al ritorno, si potrà rincasare e ritrovare le proprie piante verdi
come le si è lasciate!
No ma esiste davvero quel sistema o è solo una cosa immaginata da te?? Perchè io mi ostino sempre a voler far crescere piante che poi puntualmente appassiscono, a causa della mia distrazione e della frequente assenza da casa. Quel vaso sarebbe davvero perfetto per me!
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